Gianluca Petrella & Pasquale Mirra
Un duo a dir poco speciale (saranno presenti a Umbria Jazz il 15 luglio, alle 12, alla Sala Podiani, Galleria Nazionale dell’Umbria) e innovativo. Gianluca Petrella e Pasquale Mirra. Trombone, elettronica, vibrafono e percussioni.
Due strumenti acustici dal timbro chiaramente diverso e le rispettive incursioni nell’elettronica. Un duo atipico in un gioco di equilibri tra melodia, ritmo, armonia ed elettronica.
La voglia e la curiosità di entrambi i musicisti di esplorare con leggerezza territori musicali diversi nei quali potersi soffermare e insieme riprendere un nuovo percorso da seguire lasciando che la musica possa determinarne il tragitto.
La sintonia tra i due musicisti lo permette.
Trio 70’s
Amici da una vita, Gianluca Petrella e Michele Papadia rinnovano un sodalizio ventennale in un nuovo divertente progetto, con radici nella popolare Black Music.
“Trio 70’s” nasce in occasione della registrazione live per L’Espresso e da un processo di maturazione di Petrella, deciso a dare nuova linfa e un ritmo diverso alle proprie produzioni e che unisca sonorità nord-europee al sound di Detroit e alle nuove frontiere dell’elettronica, comprese le forme hip hop di J Dilla.
Sono bastate poche ore di prove per capire che la strada era quella giusta e che il feeling naturale rimasto intatto fra i due sarebbe stato la base necessaria per dar vita a un suono omogeneo e potente.
Un viaggio indietro nel tempo tra tinte acide e sonorità funk, dove le radici e i pensieri scavano nelle profondità viscerali della Black Music della metà del secolo scorso, per aprirsi e sfociare nella contemporaneità. Gianluca Petrella abbraccia ed esplora oltre quarant’anni di musica per dar vita al nuovo trio con Michele Papadia e il talentuoso batterista Stefano Tamborrino, ricercando equilibrio fra ricerca e interpretazione.
Cosmic Renaissance
Uno dei progetti più completi e riusciti di Petrella, anche dal punto di vista discografico (il vinile è uscito per la sua etichetta Spacebone Records nel giugno del 2016), questo quintetto non si limita solo alle radici jazz care a Petrella, ma esplora R&B, le profondità della Black Music e soprattutto l’elettronica, che qui ha un peso fondamentale e traccia un continuum essenziale con le ultime produzioni del leader. Un lavoro denso, ma al contempo di grande respiro, con illuminanti intuizioni ritmiche, potenti echi e graffianti passaggi dei due fiati (insieme al trombone di Petrella c’è Mirco Rubegni alla tromba), che spremono, penetrano, lasciano un segno indelebile. Il quintetto (da menzionare anche Francesco Ponticelli, Federico Scettri e Simone Padovani), nato dalla precedente Cosmic Band ma da subito creatura indipendente, raggiunge con il disco una sintonia rara e perfetta, una pienezza di suoni colorata e profonda e uno stile coinvolgente, ironico, semplicemente spaziale.